giovedì 10 febbraio 2011

Ma in caserma no!



Anche quest'anno il Comune di Pisa ripropone alle scuole pisane la “Giornata della Solidarietà”.

Leggiamo dal sito del Comune:”Una festa, una giornata gioiosa dedicata ai bambini, e alla condizione dei bambini nelle aree di guerra. I ragazzi hanno riempito la caserma Gamerra(...) Una grande lezione per tutti i bambini, (...) per far conoscere le molte problematiche connesse alle missioni umanitarie e di pace nelle aree di guerra. Una lezione(...) sui valori e sui diritti umani.”
In pratica i bambini e le bambine delle scuole pisane (infanzia, primarie, medie) verranno condotti dagli insegnanti all'interno della caserma Gamerra, per attività svolte con la collaborazione e l'assistenza della Brigata “Folgore”.
Abbiamo chiesto al Comune, l'anno scorso, che l'iniziativa fosse svolta in giorno e orario non scolastico, in modo che fossero le famiglie a decidere se portarvi oppure no i figli. Non siamo stati ascoltati. L'iniziativa è riproposta con le stesse modalità: in giorno scolastico, in orario scolastico. Nel massimo rispetto di tutti gli organizzatori, noi continuiamo a non essere d'accordo. E proviamo a dire perché con alcune semplici domande rivolte al Comune e alle Scuole:


Siete davvero sicuri che un luogo in cui si addestrano le persone all'uso delle armi sia un posto adatto ai bambini?
L'iniziativa è finalizzata alla raccolta fondi per una casa di accoglienza a favore di bambini vittime di guerra e bisognosi di cure mediche. Questa è una bella cosa. Ma cosa c'entra con la visita in caserma? Perché non portare i bambini a visitare la casa di accoglienza, o l'ospedale pediatrico?
Nel descrivere questa iniziativa parlate sempre di “missioni di pace”. Wikileaks ha messo in luce l'episodio in cui militari italiani, durante la missione in Iraq, hanno sparato su un’ambulanza, uccidendo 4 persone fra cui una donna incinta. Nel maggio del 2009, in Afghanistan, una pattuglia italiana ha sparato contro una macchina su cui viaggiavano solo civili, uccidendo una bambina di 13 anni. Fuori dalla casistica degli “errori”, nel 2004 a Falluja sono morti migliaia di civili, fra cui moltissimi bambini, uccisi dai bombardamenti angloamericani. Il contingente italiano era già in Iraq in “missione di pace”, e non risulta che sia intervenuto in favore dei civili di Falluja. Racconterete questi episodi ai bambini, parlando delle “missioni di pace”?
Nel 2010 la spesa militare italiana è stata di oltre 23.000 milioni di euro. Nel frattempo la spesa per la scuola pubblica è stata brutalmente tagliata. Diminuiscono i posti negli asili, non ci sono soldi per il materiale didattico, per le gite, per le attività extracurricolari, per gli insegnanti di sostegno, per gli stipendi degli insegnanti. Spiegherete ai bambini anche questo, mentre li portate da una scuola a una caserma?
Gruppo F. Jaegerstatter per la nonviolenza-Pisa
Gruppo Emergency Pisa



per info e adesioni: nocaserma@gmail.com

2 commenti:

  1. Fintanto che un essere umano (?) inserira' una bomba dentro ad una bambola o ad un pallone e la sera riuscira' a dare il bacio della buona notte ai propri figli;

    da quando l'obsoleto omone rosso e bianco della CocaCola che a suo tempo detronizzo' Santa Claus e' stato a sua volta rimpiazzato dai lanci di paracadutisti sui ponti dell'Arno;

    non trovo proprio *niente* di incoerente nel fatto che ai bambini si insegni la PACE dentro le CASERME!


    Marco Chiletti,
    contadino.

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  2. Buonasera, l'odore dei libri sicuramente e' incofondibile, ma puntare il dito verso delle realta' che non si comportano scorrettamente verso la popolazione ma anzi si prodigano in favore fa civilta'e condivisione... il confronto civile e' la risorsa dell'essere... ma fatto di sani principi.
    Buona Critica verso chi lavora nella speranza di portare AIUTO chi soffre.

    un semplece cittadino Italiano

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