venerdì 4 novembre 2011

I costi del crimine della guerra, oggi

“Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale”. Continua ad essere chiamato così il 4 novembre, cent’anni dopo la fine del primo terribile conflitto mondiale del secolo breve. Celebrata dai cappellani militari nelle piazze di tutta Italia, caserme e unità navali aperte alla visita di civili, giovani e studenti, donne e uomini armati nel nome della difesa del suolo patrio, dell’onore, di libertà sempre più effimere e intangibili. Eppure mai come quest’anno ci sarebbe tanto bisogno di riflettere sui soffocanti e deleteri processi di militarizzazione della società, dell’economia, della vita di milioni di italiani. Siamo in guerra, una guerra fatta di morti invisibili, in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Libia, Somalia, Africa centrale, Filippine, Kurdistan, Yemen e chissà ancora in quanti posti ancora. Una guerra che nelle periferie delle megalopoli è fatta di disperazione, abbandono, emarginazione, morte per fame e malattie. Una guerra alle risorse del pianeta, ai beni comuni, alle migrazioni, all’ambiente. Guerre che vedono l’Italia protagonista, complice, responsabile, vittima. 

Forze Armate: Non c'è nulla da festeggiare!



Domani è la Festa delle Forze Armate, ma coi tempi che corrono, non c'è proprio nulla da festeggiare. Anzi, è arrivato il tempo di ripensare un'istituzione pubblica che ci costa ventisette miliardi di euro all'anno, che spende male e spreca moltissimo. Domandiamoci: A che ci serve mantenere 178.600 militari in servizio quando ne impieghiamo al massimo trentamila? Perché accettiamo che nel frattempo la polizia continui ad essere gravemente sotto organico? A che ci serve avere un generale ogni 356 soldati e un maresciallo ogni tre militari in servizio (in tutto 500 generali e 57.000 marescialli)? A cosa ci servono due portaerei, 131 cacciabombardieri, 400 carri armati e centinaia di altre armi che non potranno e dovranno essere mai utilizzate? Perché vogliamo costringere i giovani a pagare il conto delle armi che stiamo ancora costruendo? Perché continuiamo a mantenere quattromila soldati in Afghanistan quando tutti sanno che dieci anni di guerra non hanno risolto alcun problema?

martedì 20 settembre 2011

Manovra economica: tagliate la spesa militare!

Riprendiamo, dal sito Perlapace.it un articolo di Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della Pace. Lotti segnala l'urgenza di tagliare le spese militari e  di far finire le guerre che anche l'Italia sta combattendo.  Sottolinea che per ottenere questo risultato "si dovranno mobilitare molte, moltissime persone, in ogni città e in ogni collegio elettorale."

Noi sappiamo che il Comune e la Provincia di Pisa hanno aderito alla Marcia della pace Perugia Assisi, e chiediamo: vi sembra che l'organizzazione della "Giornata della Solidarietà" alla Caserma Gamerra sia coerente con quanto chiedono gli organizzatori della Marcia della Pace? 

Speriamo che questa palese incoerenza venga avvertita presto anche dalle amministrazioni stesse, e che la giornata dei bambini in caserma quest'anno non venga riproposta...nel frattempo, buona Marcia Perugia-Assisi a tutti.

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Flavio Lotti: "Sul tavolo della manovra ci devono finire anche queste spese. Ecco dieci ottime ragioni per farlo. Per questo il 25 settembre marciamo da Perugia ad Assisi".

mercoledì 14 settembre 2011

LETTERA A MIO FIGLIO SUL CIELO SOPRA PISA

Caro Francesco, 
ti scrivo ora una lettera che per ora non posso, ma forse soprattutto non voglio leggerti. 
La leggeremo insieme tra un paio d'anni, forse, quando sarai più bravo a capire quel che c'è scritto, a rifletterci su, naturalmente a difendertene, e - se vorrai - a discuterne con gli altri bimbi e con le altre persone che avrai attorno.
E' da quando sei molto piccolo che alzando gli occhi al cielo o andando a passare qualche ora tra le magie dell'aeroporto hai imparato a distinguere gli aerei che portano le persone, quelli colorati, senza eliche ed eleganti, da quelli grigi, più corti, con le eliche. Sai che i primi sono quelli "passeggeri" e gli altri sono quelli "militari". 
Nel cielo di Pisa ci sono da sempre molti più aerei grigi che aerei colorati. Il loro rumore è diverso: anche senza guardare sai bene che tipo di aereo sta passando.
Gli aerei colorati e dal rumore più sottile portano a Pisa gente da tutta Italia e da tutto il mondo. Ci siamo saliti su anche noi, qualche volta, per andare a trovare le nostre amiche e parenti lontane o per andare a vedere qualche museo straordinario di qualche grande città europea. Li conosciamo bene.
Gli aerei grigi e dal rumore cupo non sappiamo bene cosa portano: non ci siamo mai saliti su e quasi certamente non ci saliremo mai.
Io in genere non sono molto curioso di saperlo. 
In certi periodi, quando c'era guerra in Iraq, in Afghanistan, in Kosovo, in Libia (sono nomi che conosci perché sei curioso e non ti si possono nascondere troppi particolari di quanto discutiamo a tavola), ho preferito addirittura non chiedermelo perché ogni aereo grigio che passava mi si apriva una ferita nel cuore, mi dicevo: "la mia città, la città in cui vivo, porta morte a qualche altra città lontana, di cui non so nulla e i cui abitanti non mi hanno fatto nulla". 

Buon anno scolastico!!!

Lo sappiamo, lo fanno talmente tutti di scrivere agli studenti il primo giorno di scuola che non se ne può quasi più...

Ma oggi, 14 settembre, ricomincia la scuola in tutta la toscana, e anche a noi viene proprio voglia di scrivere due righe brevi per dire buon lavoro a tutte le bambine e tutti i bambini, tutte le ragazze e tutti i ragazzi.  Che sia un buon anno proficuo e gioioso, nonostante il periodo difficile che stanno facendo passare alla scuola pubblica.

E poichè siamo a Pisa dobbiamo anche augurare un buon anno libero da visite o gite in caserma. Lo facciamo pubblicando, nel prossimo post,  la "Lettera a mio figlio sul cielo sopra Pisa", che parla di molti dei motivi per cui siamo e rimaniamo contrari a che i bambini vengano portati in caserma come se fosse una cosa "del tutto normale".


Crediamo che sia una buona lettura per iniziare la scuola nella nostra città.

Buon anno!!

giovedì 25 agosto 2011

Manovra e armi: "Il male oscuro"


In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all’ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!
E’ mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma :”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”(art.11) Ed invece siamo coinvolti in ben due guerre di aggressione, in Afghanistan e in Libia. La guerra in Iraq (con la partecipazione anche dell’Italia), le guerre in Afghanistan e in Libia fanno parte delle cosiddette “ guerre al terrorismo”, costate solo agli USA oltre 4.000 miliardi di dollari (dati dell’Istituto di Studi Internazionali della Brown University di New York). Questi soldi sono stati presi in buona parte in prestito da banche o da organismi internazionali. Il governo USA ha dovuto sborsare 200 miliardi di dollari in dieci anni per pagare gli interessi di quel prestito. Non potrebbe essere, forse, anche questo alla base del crollo delle borse? La corsa alle armi è insostenibile, oltre che essere un investimento in morte: le armi uccidono soprattutto civili.
Per questo mi meraviglia molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane, dei nostri cristiani impegnati in politica. Il Vangelo di Gesù è la buona novella della pace: è Gesù che ha inventato la via della nonviolenza attiva. Oggi nessuna guerra è giusta ,né in Iraq, né in Afghanistan, né in Libia. E le folle somme spese in armi sono pane tolto ai poveri, amava dire Paolo VI. E da cristiani come possiamo accettare che il governo italiano spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali?
Ma perché i nostri pastori non alzano la voce e non gridano che questa è la strada verso la morte?
E come cittadini in questo momento di crisi, perché non gridiamo che non possiamo accettare una guerra in Afghanistan che ci costa 2 milioni di euro al giorno? Perché non ci facciamo vivi con i nostri parlamentari perché votino contro queste missioni? La guerra in Libia ci è costata 700 milioni di euro!
Come cittadini vogliamo sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’armi. Noi vogliamo sapere quanto lucrano su queste guerre aziende come la Fin-Meccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto-Melara, l’Alenia Aeronautica. Ma anche quanto lucrano la banche in tutto questo.
E come cittadini chiediamo di sapere quanto va in tangenti ai partiti, al governo sulla vendita di armi all’estero (Ricordiamo che nel 2009 abbiamo esportato armi per un valore di quasi 5 miliardi di euro).
E’ un autunno drammatico questo, carico di gravi domande. Il 25 settembre abbiamo la 50° Marcia Perugia-Assisi iniziata da Aldo Capitini per promuovere la nonviolenza attiva. Come la celebreremo? Deve essere una marcia che contesta un’Italia che spende 27 miliardi di euro per la Difesa.
E il 27 ottobre sempre ad Assisi , la città di S. Francesco, uomo di pace, si ritroveranno insieme al Papa, i leader delle grandi religioni del mondo. Ci aspettiamo un grido forte di condanna di tutte le guerre e un invito al disarmo.
Mettiamo da parte le nostre divisioni, ricompattiamoci, scendiamo per strada per urlare il nostro no alle spese militari, agli enormi investimenti in armi, in morte.
Che vinca la Vita!
Alex Zanotelli
Napoli, 24 agosto 2011


giovedì 9 giugno 2011

Bimbi in caserma: io c'ero

E' passato ormai più di un mese. Tempo per rimettere in ordine le idee, per rielaborare la giornata vissuta, per poter dire: io quel giorno c'ero.
C'ero quel 27 Aprile perché sono convinta che per contestare qualcosa prima ci sia bisogno di vederlo con i proprio occhi ed averne così un giudizio il più possibile personale capace di riassumere i proprio valori e la propria idea del mondo, e non solo di seguire una linea tracciata da altri.
E così ho fatto.

La mia impressione generica, oggi come ieri, è che senza il contorno giocoso della “giornata speciale”, senza la montatura della “gita fuori porta” alternativa alla noiosa giornata scolastica, con molta probabilità gli stessi giochi e le stesse attività sarebbero state “snobbate” dai ragazzi.
Nulla di eccezionale se non il fatto che molte associazioni o gruppi fossero assieme nello stesso luogo (la caserma appunto), e se non che il motivo stesso della giornata era stato presentato ed è divenuto il “gioco”.
Ho visto classi di bambini di 4-5 anni susseguirsi come oggetti in una catena di montaggio con animatrici che sembravano più dovere eseguire un compito che provare un reale piacere nell'incontro con i bambini, novelli vigili del fuoco provare l'ebrezza della discesa dal palo elogiati per la loro assenza di paura, attività di orienteering organizzate in modo strettamente militare, con numeri al posto dei nomi per i ragazzi che volevano partecipare e con ordini impartiti con chiarezza e autorità..