venerdì 4 novembre 2011

I costi del crimine della guerra, oggi

“Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale”. Continua ad essere chiamato così il 4 novembre, cent’anni dopo la fine del primo terribile conflitto mondiale del secolo breve. Celebrata dai cappellani militari nelle piazze di tutta Italia, caserme e unità navali aperte alla visita di civili, giovani e studenti, donne e uomini armati nel nome della difesa del suolo patrio, dell’onore, di libertà sempre più effimere e intangibili. Eppure mai come quest’anno ci sarebbe tanto bisogno di riflettere sui soffocanti e deleteri processi di militarizzazione della società, dell’economia, della vita di milioni di italiani. Siamo in guerra, una guerra fatta di morti invisibili, in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Libia, Somalia, Africa centrale, Filippine, Kurdistan, Yemen e chissà ancora in quanti posti ancora. Una guerra che nelle periferie delle megalopoli è fatta di disperazione, abbandono, emarginazione, morte per fame e malattie. Una guerra alle risorse del pianeta, ai beni comuni, alle migrazioni, all’ambiente. Guerre che vedono l’Italia protagonista, complice, responsabile, vittima. 

Forze Armate: Non c'è nulla da festeggiare!



Domani è la Festa delle Forze Armate, ma coi tempi che corrono, non c'è proprio nulla da festeggiare. Anzi, è arrivato il tempo di ripensare un'istituzione pubblica che ci costa ventisette miliardi di euro all'anno, che spende male e spreca moltissimo. Domandiamoci: A che ci serve mantenere 178.600 militari in servizio quando ne impieghiamo al massimo trentamila? Perché accettiamo che nel frattempo la polizia continui ad essere gravemente sotto organico? A che ci serve avere un generale ogni 356 soldati e un maresciallo ogni tre militari in servizio (in tutto 500 generali e 57.000 marescialli)? A cosa ci servono due portaerei, 131 cacciabombardieri, 400 carri armati e centinaia di altre armi che non potranno e dovranno essere mai utilizzate? Perché vogliamo costringere i giovani a pagare il conto delle armi che stiamo ancora costruendo? Perché continuiamo a mantenere quattromila soldati in Afghanistan quando tutti sanno che dieci anni di guerra non hanno risolto alcun problema?

martedì 20 settembre 2011

Manovra economica: tagliate la spesa militare!

Riprendiamo, dal sito Perlapace.it un articolo di Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della Pace. Lotti segnala l'urgenza di tagliare le spese militari e  di far finire le guerre che anche l'Italia sta combattendo.  Sottolinea che per ottenere questo risultato "si dovranno mobilitare molte, moltissime persone, in ogni città e in ogni collegio elettorale."

Noi sappiamo che il Comune e la Provincia di Pisa hanno aderito alla Marcia della pace Perugia Assisi, e chiediamo: vi sembra che l'organizzazione della "Giornata della Solidarietà" alla Caserma Gamerra sia coerente con quanto chiedono gli organizzatori della Marcia della Pace? 

Speriamo che questa palese incoerenza venga avvertita presto anche dalle amministrazioni stesse, e che la giornata dei bambini in caserma quest'anno non venga riproposta...nel frattempo, buona Marcia Perugia-Assisi a tutti.

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Flavio Lotti: "Sul tavolo della manovra ci devono finire anche queste spese. Ecco dieci ottime ragioni per farlo. Per questo il 25 settembre marciamo da Perugia ad Assisi".

mercoledì 14 settembre 2011

LETTERA A MIO FIGLIO SUL CIELO SOPRA PISA

Caro Francesco, 
ti scrivo ora una lettera che per ora non posso, ma forse soprattutto non voglio leggerti. 
La leggeremo insieme tra un paio d'anni, forse, quando sarai più bravo a capire quel che c'è scritto, a rifletterci su, naturalmente a difendertene, e - se vorrai - a discuterne con gli altri bimbi e con le altre persone che avrai attorno.
E' da quando sei molto piccolo che alzando gli occhi al cielo o andando a passare qualche ora tra le magie dell'aeroporto hai imparato a distinguere gli aerei che portano le persone, quelli colorati, senza eliche ed eleganti, da quelli grigi, più corti, con le eliche. Sai che i primi sono quelli "passeggeri" e gli altri sono quelli "militari". 
Nel cielo di Pisa ci sono da sempre molti più aerei grigi che aerei colorati. Il loro rumore è diverso: anche senza guardare sai bene che tipo di aereo sta passando.
Gli aerei colorati e dal rumore più sottile portano a Pisa gente da tutta Italia e da tutto il mondo. Ci siamo saliti su anche noi, qualche volta, per andare a trovare le nostre amiche e parenti lontane o per andare a vedere qualche museo straordinario di qualche grande città europea. Li conosciamo bene.
Gli aerei grigi e dal rumore cupo non sappiamo bene cosa portano: non ci siamo mai saliti su e quasi certamente non ci saliremo mai.
Io in genere non sono molto curioso di saperlo. 
In certi periodi, quando c'era guerra in Iraq, in Afghanistan, in Kosovo, in Libia (sono nomi che conosci perché sei curioso e non ti si possono nascondere troppi particolari di quanto discutiamo a tavola), ho preferito addirittura non chiedermelo perché ogni aereo grigio che passava mi si apriva una ferita nel cuore, mi dicevo: "la mia città, la città in cui vivo, porta morte a qualche altra città lontana, di cui non so nulla e i cui abitanti non mi hanno fatto nulla". 

Buon anno scolastico!!!

Lo sappiamo, lo fanno talmente tutti di scrivere agli studenti il primo giorno di scuola che non se ne può quasi più...

Ma oggi, 14 settembre, ricomincia la scuola in tutta la toscana, e anche a noi viene proprio voglia di scrivere due righe brevi per dire buon lavoro a tutte le bambine e tutti i bambini, tutte le ragazze e tutti i ragazzi.  Che sia un buon anno proficuo e gioioso, nonostante il periodo difficile che stanno facendo passare alla scuola pubblica.

E poichè siamo a Pisa dobbiamo anche augurare un buon anno libero da visite o gite in caserma. Lo facciamo pubblicando, nel prossimo post,  la "Lettera a mio figlio sul cielo sopra Pisa", che parla di molti dei motivi per cui siamo e rimaniamo contrari a che i bambini vengano portati in caserma come se fosse una cosa "del tutto normale".


Crediamo che sia una buona lettura per iniziare la scuola nella nostra città.

Buon anno!!

giovedì 25 agosto 2011

Manovra e armi: "Il male oscuro"


In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all’ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!
E’ mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma :”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”(art.11) Ed invece siamo coinvolti in ben due guerre di aggressione, in Afghanistan e in Libia. La guerra in Iraq (con la partecipazione anche dell’Italia), le guerre in Afghanistan e in Libia fanno parte delle cosiddette “ guerre al terrorismo”, costate solo agli USA oltre 4.000 miliardi di dollari (dati dell’Istituto di Studi Internazionali della Brown University di New York). Questi soldi sono stati presi in buona parte in prestito da banche o da organismi internazionali. Il governo USA ha dovuto sborsare 200 miliardi di dollari in dieci anni per pagare gli interessi di quel prestito. Non potrebbe essere, forse, anche questo alla base del crollo delle borse? La corsa alle armi è insostenibile, oltre che essere un investimento in morte: le armi uccidono soprattutto civili.
Per questo mi meraviglia molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane, dei nostri cristiani impegnati in politica. Il Vangelo di Gesù è la buona novella della pace: è Gesù che ha inventato la via della nonviolenza attiva. Oggi nessuna guerra è giusta ,né in Iraq, né in Afghanistan, né in Libia. E le folle somme spese in armi sono pane tolto ai poveri, amava dire Paolo VI. E da cristiani come possiamo accettare che il governo italiano spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali?
Ma perché i nostri pastori non alzano la voce e non gridano che questa è la strada verso la morte?
E come cittadini in questo momento di crisi, perché non gridiamo che non possiamo accettare una guerra in Afghanistan che ci costa 2 milioni di euro al giorno? Perché non ci facciamo vivi con i nostri parlamentari perché votino contro queste missioni? La guerra in Libia ci è costata 700 milioni di euro!
Come cittadini vogliamo sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’armi. Noi vogliamo sapere quanto lucrano su queste guerre aziende come la Fin-Meccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto-Melara, l’Alenia Aeronautica. Ma anche quanto lucrano la banche in tutto questo.
E come cittadini chiediamo di sapere quanto va in tangenti ai partiti, al governo sulla vendita di armi all’estero (Ricordiamo che nel 2009 abbiamo esportato armi per un valore di quasi 5 miliardi di euro).
E’ un autunno drammatico questo, carico di gravi domande. Il 25 settembre abbiamo la 50° Marcia Perugia-Assisi iniziata da Aldo Capitini per promuovere la nonviolenza attiva. Come la celebreremo? Deve essere una marcia che contesta un’Italia che spende 27 miliardi di euro per la Difesa.
E il 27 ottobre sempre ad Assisi , la città di S. Francesco, uomo di pace, si ritroveranno insieme al Papa, i leader delle grandi religioni del mondo. Ci aspettiamo un grido forte di condanna di tutte le guerre e un invito al disarmo.
Mettiamo da parte le nostre divisioni, ricompattiamoci, scendiamo per strada per urlare il nostro no alle spese militari, agli enormi investimenti in armi, in morte.
Che vinca la Vita!
Alex Zanotelli
Napoli, 24 agosto 2011


giovedì 9 giugno 2011

Bimbi in caserma: io c'ero

E' passato ormai più di un mese. Tempo per rimettere in ordine le idee, per rielaborare la giornata vissuta, per poter dire: io quel giorno c'ero.
C'ero quel 27 Aprile perché sono convinta che per contestare qualcosa prima ci sia bisogno di vederlo con i proprio occhi ed averne così un giudizio il più possibile personale capace di riassumere i proprio valori e la propria idea del mondo, e non solo di seguire una linea tracciata da altri.
E così ho fatto.

La mia impressione generica, oggi come ieri, è che senza il contorno giocoso della “giornata speciale”, senza la montatura della “gita fuori porta” alternativa alla noiosa giornata scolastica, con molta probabilità gli stessi giochi e le stesse attività sarebbero state “snobbate” dai ragazzi.
Nulla di eccezionale se non il fatto che molte associazioni o gruppi fossero assieme nello stesso luogo (la caserma appunto), e se non che il motivo stesso della giornata era stato presentato ed è divenuto il “gioco”.
Ho visto classi di bambini di 4-5 anni susseguirsi come oggetti in una catena di montaggio con animatrici che sembravano più dovere eseguire un compito che provare un reale piacere nell'incontro con i bambini, novelli vigili del fuoco provare l'ebrezza della discesa dal palo elogiati per la loro assenza di paura, attività di orienteering organizzate in modo strettamente militare, con numeri al posto dei nomi per i ragazzi che volevano partecipare e con ordini impartiti con chiarezza e autorità..

martedì 7 giugno 2011

La cultura della difesa, l'arte della guerra

Da: il manifesto 7.6.2011

Manlio Dinucci

Chi ha detto che il sistema d'istruzione non si rinnova? C'è una nuova materia, dalle materne ai corsi post lauream, di cui sono già avviate le sperimentazioni. A Pisa, per iniziativa del Comune, 1.500 bambine e bambini delle scuole dell'infanzia, primarie e medie sono stati condotti il 27 aprile nella caserma della Brigata Folgore, dove per il secondo anno si è svolta la «Giornata della solidarietà». Che impressione hanno avuto i bambini? Che la caserma è un luogo bellissimo, dove tante persone simpatiche ti fanno fare tanti giochi, dai percorsi a ostacoli alle gare di orientamento, dove dal cielo scendono supereroi alati che volteggiano lasciandosi dietro scie di fumo tricolore e, quando atterrano, schiacciano con gli scarponi i palloncini gialli al centro del bersaglio. E insieme alla bandiera della Folgore (due ali bianche che lanciano un fulmine giallo-oro), ne portano un'altra con scritto «Nicola». Il nome del maggiore Ciardelli - spiegano agli alunni - ucciso il 27 aprile 2006 a Nassirya in Iraq, dove in missione di pace aiutava i bambini. L'associazione Nicola Ciardelli, aiutata da Regione e Croce Rossa, aprirà a Firenze, vicino all'ospedale Meyer, la «Casa dei bambini di Nicola» per curare le piccole vittime delle guerre. Analoghe iniziative in altre scuole primarie e medie. In quelle del Trentino è stato diffuso un calendario Nato/Isaf, con in copertina un blindato italiano in Afghanistan, armato di mitragliatrice, e foto di soldati italiani che, in assetto di guerra, regalano ai bambini afghani palloni bianchi con scritto «Isaf», che li curano amorevolmente, che vengono accolti nei villaggi da bambini festanti.

Nelle scuole superiori si usano altri metodi educativi. A Castrovillari (Cs), militari in cattedra e diffusione di opuscoli in cui si spiega che «entrare nell'esercito significa valorizzare se stessi». A Rovigo, lezione di tattica militare e combattimento con armi ad aria compressa. Una migliore preparazione i ragazzi la possono avere con il corso «Allenati per la vita», promosso dai ministeri dell'istruzione e della difesa, valido come credito formativo: vengono addestrati al combattimento con armi ad aria compressa e a percorsi ginnico-militari (arrampicata, nuoto, orientamento). E, compiuti i 18 anni, possono partecipare ai corsi di formazione «Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane», per «condividere i valori che promanano dalle Forze Armate». A livello universitario, il top è il corso di «peacekeeping» tenuto, con il Centro militare di studi strategici, dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che ha celebrato con una conferenza dell'Associazione Allievi i «dieci anni di impegno politico e militare» dell'Italia in Afghanistan. E mentre l'Italia partecipa alla guerra in Libia (la quinta in due decenni) arriva in Senato - dopo essere passata alla Camera grazie a un'intesa multipartisan (Pd, Idv, Pdl, Lega) - la legge per «la promozione e diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà» in particolare nelle «scuole di ogni ordine e grado». Ha dunque ragione il presidente Napolitano: l'Italia, oggi fermo presidio della pace, si è lasciata alle spalle gli anni bui del bellicismo fascista. Oggi la cultura della guerra con libro e moschetto è divenuta «cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà».

giovedì 28 aprile 2011

Cecilia Strada a Pisa contesta la gita dei bambini in caserma: "La pace si ottiene solo praticando i diritti umani"

Ringraziamo molto Cecilia Strada, presidentessa nazionale di Emergency, che ieri è venuta a Pisa per parlare di pace e di Costituzione e per aiutarci nella nostra opposizione alla giornata delle scuole in caserma. La serata di ieri è stata bella e partecipata!

Cecilia Strada: "La pace si ottiene solo praticando i diritti umani"

giovedì 21 aprile 2011

La Pace si fa con la Pace: Incontro con Cecilia Strada, Mercoledi 27 aprile, ore 21.15, la Limonaia, Pisa

La logica dell'inclusione è solidale

Da qualche tempo si svolge in città un dibattito sull’iniziativa del Comune di Pisa evdell’Associazione Ciardelli Onlus che, dopo un percorso nelle classi delle scuole pisane che hanno aderito al Progetto, culmina il 27 aprile nella “Giornata della solidarietà” che si terrà in caserma.
La questione, che è stata ampiamente dibattuta, vede due parti che si contrappongono su molti punti tra i quali quello decisivo è, secondo me, la valutazione delle missioni dell’esercito italiano in varie parti del mondo, definite “missioni di pace” o “missioni umanitarie”. Una parte pensa sia possibile definirle così l’altra no. Su questo punto è difficile che le due parti possano andar oltre le loro posizioni e trovarne una comune.
La “Giornata della solidarietà”, che si terrà presso il centro di addestramento paracadutisti “Gamerra”, è più che altro una giornata della “cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà”, come viene definita nel disegno di legge di Di Stanislao quella che secondo me è l’effettiva posizione del Comune e dell’ Associazione Ciardelli Onlus, che appunto ritengono che sia pace e solidarietà che i militari italiani stiano portando con loro missioni.

Scuole in caserma, voto bipartisan ma il Pd si spacca

Scuole in caserma, voto bipartisan ma il Pd si spacca

giovedì 14 aprile 2011

Vittorio Arrigoni è stato ucciso

Questo blog ricorda Vittorio Arrigoni, attivista dell'International Solidariety Movement, ucciso barbaramente questa notte.
Stay Human

Discussa la mozione sulla "giornata in caserma" nel Consiglio Comunale di Pisa

Breve riassunto ( a cura di Giovanni Mandorino, grazie) di quanto avvenuto oggi in Consiglio Comunale ( il dettaglio si troverà a breve sulla pagina dedicata del sito del comune: http://www.comune.pisa.it/doc/consigli/notiziario/2011/2011.htm) :

La votazione sulla mozione presentata da Maurizio Bini, PRC , in cui si riprendevano la richiesta su cui questo blog ha raccolto le firme, ossia: "che la manifestazione non si svolgesse in caserma o che, almeno, si svolgesse fuori dall'orario scolastico" ha avuto il seguente risultato:

*4 voti a favore* (Bini - PRC, Modafferi - SeL, Scaramuzzino - Sel, Landucci -PD)

*2 dichiarazioni di "non partecipazione al voto"* (Balzi - Fli, Zappacosta PD)

Zappacosta prima di dichiarare l'astensione ha fatto un bell'intervento coraggioso, che ha strappato gli applausi dei "ma in caserma no" presenti.

Balzi invece ha motivato l'astensione dicendo che era indegno del Consiglio Comunale aver dedicato cosi` tanto tempo all'argomento.

*26 voti contrari* (tutti gli altri conglieri presenti di PD, IdV, Socialisti, varie liste civiche della maggioranza, PdL, Fli, UdC), tra cui - vale la pena di notare - almeno tre consiglieri che al momento di svolgere la leva militare avevano optato per il servizio civile, dichiarandosi Obiettori di Coscienza.

Il voto e` avvenuto alle 19 circa.
La presenza di pubblico "ma in caserma no" ha avuto una punta di 15/18 persone (verso le 17.30)
Al momento del voto eravamo in 7 o 8.

Domani un resoconto più dettagliato. Stasera approfitto dell'onore e dell'onere di amministrare questo blog per lasciarvi con una canzone derivata da una poesia di Trilussa, le cui parole continuavano a tornarmi in mente oggi nella sala del Consiglio Comunale.


mercoledì 13 aprile 2011

Oggi 15.30 in Consiglio Comunale la mozione sulla "giornata in caserma". Partecipate!

Oggi verrà discussa in Consiglio Comunale la mozione presentata da Maurizio Bini sulla "Giornata della Solidarietà" prevista per il 27 aprile. Una presenza ( silenziosa, il consiglio non è aperto) di persone interessate solitamente fa in modo che la discussione in consiglio sia più attenta e approfondita, e mostra ai consiglieri l'interesse della cittadinanza verso la materia in questione. Partecipate! L'appuntamento è per le 15.30 in sala del consiglio comunale, a Pisa.

martedì 12 aprile 2011

Più di 100 persone all'incontro con Daniele Novara

L'incontro con Daniele Novara, ieri 11 aprile alla Limonaia è stato molto partecipato: hanno affollato la sala e il giardino più di 100 adulti e 60 bambini! Ringraziamo Daniele e tutti quelli che sono venuti. Leggete il resoconto di Tania nel post precedente.

Il popolo della pace si ritrova contro le scuole in Caserma

Il popolo della pace si ritrova contro le scuole in Caserma

venerdì 8 aprile 2011

Consegnate le firme dell'appello. Rimandata la discussione della mozione in consiglio comunale

Ieri, giovedi 7 aprile, una delegazione di associazioni, genitori e studenti di Scienze per la Pace si è recata in Comune per consegnare le 1400 firme finora raccolte sull'appello "ma in caserma no". Il sindaco Marco Filippeschi e l'assessora Maria Luisa Chiofalo ci hanno ricevuti e hanno preso in consegna i fogli con le firme trascritte, e la piccola raccolta di scritti provenienti da questo blog che avevamo preparato. Abbiamo avuto con il sindaco, e successivamente con l'assessora, un colloquio civile ma sostanzialmente inutile, dato che nessuno, come prevedibile, si è mostrato disponibile a rivedere le proprie posizioni. In seguito ci siamo trasferiti nella sala del consiglio comunale, poichè nell'ordine del giorno era prevista la discussione della mozione presentata da Maurizio Bini (RC) in merito alla partecipazione delle scuole alla "Giornata della Solidarietà". Tuttavia la discussione sul punto precedente ( che riguardava l'accoglienza dei profughi tunisini sul territorio pisano e i gravi fatti di Calambrone) si è molto prolungata, per cui la discussione della mozione sulla caserma è rimandata a Giovedi 14 Aprile.

Vi ricordiamo che:

1) La raccolta di firme continua! Diffondete l'appello, firmate e fate firmare!

2) Lunedi 11 Aprile, ore 17, presso la Limonaia, incontro con Daniele Novara: Educare alla pace, i luoghi, le pratiche. Partecipate!!!

3) Giovedi 14, presenza in consiglio comunale

4) Stiamo cercando di capire se ci sono stati problemi nelle scuole per i bambini che non partecipano alla giornata in caserma ( per esempio genitori a cui sia stato chiesto/suggerito di tenere i bambini a casa, attività alternative inesistenti o mortificanti, "pubblicità indebita" della giornata in classe, etc. etc.). Chi si sia trovato in una di queste situazioni può scriverci a nocaserma@gmail.com

Ci vediamo lunedi!

Le caserme non costano poco: Giovanni Mandorino risponde a Paolo Chianese

La lettera di Paolo Chianese a proposito della "Giornata della Solidarieta`"  ci da la possibilita` di soffermarci su alcuni dati importanti e su un modo di ragionare che, fino ad oggi abbiamo (colpevolmente) trascurato.
Scrive dunque il capitano Chianese: "Si parla ancora di spostare la manifestazione in altro luogo, forse ignorando  quali spazi, energie e risorse si impegnino nella sua realizzazione. Nel dubbio mi sono informato e i numeri sono questi:

martedì 5 aprile 2011

Assemblea degli studenti di Scienze per la Pace: No ai bambini in caserma

PISA CITTA' PER LA PACE E PER I DIRITTI UMANI
NO AI BAMBINI IN CASERMA
Da due anni il Comune di Pisa il 27 aprile, insieme alla Fondazione Nicola Ciardelli, organizza la “Giornata della Solidarietà “per ricordare il maggiore Nicola Ciardelli morto a Nassiriya nel corso della missione “Antica Babilonia”.
Circa 1500 bambini e bambine con i loro insegnanti saranno portati dentro la Caserma Gamerra della Brigata Folgore

Le caserme non sono luoghi di pace e di cultura


Da alcune settimane si è scatenata una polemica in città sulla visita in caserma di molte classi delle scuole pisane. Noi crediamo inutile e sbagliata questa visita e non vogliamo giocare con le parole limitandoci ad un solo giudizio di inopportunità

Giovanni Bruno in risposta a Federica Ciardelli

Gentile Sig.a Ciardelli, rispondo personalmente, come genitore e insegnante e non come esponente dei Cobas Scuola, alla lettera che ha inviato al Tirreno pubblicata ieri (17 marzo), per cercare di sgombrare il più possibile il campo da sospetti di strumentalizzazioni politiche, anche se ritengo che tra alcuni che sostengono a gran voce l’iniziativa non manchi purtroppo questa ambiguità.

Un po' di chiarezza ( intervento di Paolo Chianese a favore della Giornata della Solidarietà)

Riceviamo e pubblichiamo

Gentili Signori,
prima di entrare nel vivo del problema ritengo giusto presentarmi, come usava fare una volta.
Sono un funzionario pubblico e un rappresentante sindacale; Ufficiale dei Carabinieri, in congedo, attualmente inserito nel Corpo Militare della Croce Rossa, col grado di Capitano, Istruttore di Diritto Internazionale Umanitario.

Seguo ormai da più di un mese sui quotidiani e su alcune testate telematiche la polemica che nata intorno all’iniziativa dell’Associazione Nicola Ciardelli e ritengo sia necessario apportare un mio modesto ma sentito contributo, se non altro per cercare di far chiarezza.

domenica 3 aprile 2011

7 Aprile, presenza in consiglio comunale

Giovedi 7 aprile, in consiglio comunale a Pisa, verrà discussa una mozione presentata dal Consigliere Maurizio Bini in cui si chiede lo spostamento della "Giornata della solidarietà" in orario non scolastico, o in alternativa, il suo svolgimento in una sede diversa da una caserma militare.

Il Consiglio non è aperto, quindi non sarà possibile intervenire, però è possibile essere presenti alla discussione. invitiamo tutti i cittadini interessati a presenziare al consiglio, per seguire la discussione ed evidenziare ai consiglieri il nostro interesse pèer questa vicenda.

portate una bandiera della pace!

Aprofitteremo del consiglio comunale e della discussione della mozione per consegnare le firme all'Assessora Chiofalo e al sindaco: affrettatevi a firmare, quindi.

Incontro con Daniele Novara, 11 Aprile

Intervenite numerosi!!!

mercoledì 30 marzo 2011

Il 'Comitato Donne 13 Febbraio_Pisa' risponde all'Assessora Chiofalo

Il 'Comitato Donne 13 Febbraio_Pisa', a seguito delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall'Assessora del Comune di Pisa Marialuisa Chiofalo, intende fare alcune importanti precisazioni su quanto è stato scritto.
In particolar modo, le frasi: "Ma a Pisa 30.000 persone sono scese in piazza il 13 Febbraio per affermare la propria fiducia nelle Istituzioni previste dalla Costituzione (civili, scolastiche, militari) e nei loro meccanismi democratici di auto/etero-controllo, il proprio spirito critico nel discernere tra fatti e propaganda, la fiducia nella scuola pubblica" pubblicate su Pisanotizie in data 19 marzo e sul Tirreno in data 23/03 ci sembrano non corrette rispetto allo scopo della manifestazione né tanto meno all'appello che ha portato alla stessa.

Firme appello: oltre 1250

Abbiamo superato le 1250 firme. Vi invitiamo a continuare a diffondere l'appello, e  ringraziamo tutti quelli che hanno firmato, che in qualche caso si sono interessati di quanto accade a Pisa pur vivendo lontano. Fra questi ricordiamo Haidi Gaggio Giuliani, Vittorio Agnoletto, Luciana Castellina, Lidia Menapace, Giuliana Sgrena, Renzo Ulivieri.

Grazie a tutti voi!

Una scelta inappropriata: comunicato Flc-CGIL Pisa

L'Amministrazione Comunale ha avviato in questi anni un dialogo costruttivo con le istituzioni militari dell'esercito presenti del territorio. Si tratta di strutture costitutive del tessuto democratico della città, previste dalla Costituzione, troppo spesso considerate da molti un corpo estraneo, che invece hanno il dovere, in collaborazione con le altre Istituzioni, di promuovere la cultura democratica nel paese in generale e del nostro territorio in particolare.
In questo senso va di certo anche l'iniziativa promossa dalla Fondazione Ciardelli Onlus e dal Comune di Pisa per l'organizzazione della Giornata della Solidarietà il 27 aprile, come momento di intersezione tra percorsi di educazione alla cittadinanza e luoghi adibiti alla difesa della collettività. Come sindacato dei lavoratori della conoscenza non possiamo che prendere atto positivamente di iniziative di dialogo incentrate sui valori della pace e della solidarietà, ma nutriamo perplessità in merito alla collocazione delle attività e all'età dei "piccoli cittadini" che vi parteciperanno.
Come operatori del settore educativo, rileviamo che la scelta di coinvolgere l'infanzia in questo percorso porta con sé la necessità di una grande cautela. I bambini, infatti, assorbono ogni stimolo a loro proposto senza la capacità critica necessaria a comprendere i distinguo richiesti, come la differenza tra operazioni militari e umanitarie. Per questo ci pare inappropriata e foriera di inutili incomprensioni la scelta di ambientare la Giornata della Solidarietà nella caserma Gamerra.
Un luogo di uso civile sarebbe certamente più appropriato a rappresentare le varie anime della cooperazione e della solidarietà, tra le quali la Fondazione Ciardelli e molte altre associazioni del territorio, in collaborazione con le Istituzioni e con la partecipazione delle forze armate. Tale spostamento di sede sarebbe infatti un tassello ulteriore verso il costruttivo atto di dialogo tra tutte le Istituzioni e l'associazionismo e darebbe alla giornata quella forza unitaria che lo spirito dei promotori certamente auspica.



Comitato direttivo della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza CGIL Pisa

lunedì 28 marzo 2011

Qualche osservazione sulla “Giornata della Solidarietà” del 27 aprile prossimo.

  1. Una luce cattiva
    Sopra il dibattito cittadino sulla giornata della solidarietà promossa per il 27 aprile e che ha come sede per le attività delle scolaresche la caserma Gamerra, certo articolato e di grande intreresse, cala adesso una luce cattiva, che dovrebbe indurre a un ri-pensamento: si tratta della guerra in Libia, con il suo corollario bombardamenti, lutti, terrore e distruzione.
    Questo suggerirebbe, per forza di cose, direi per principio di realtà, di fare un passo indietro nell'organizzazione della giornata, di cui in sintesi si critica una cosa sola: la con-fusione, cioè la fusione tra la festa con i bambini e il luogo di addestramento alla guerra.

sabato 26 marzo 2011

Goebbels a Pisa?

Secondo scivolone comunicativo per l'assessora Chiofalo sulla questione delle attività scolastiche alla caserma "Gamerra". In un documento inviato al Presidente del Consiglio d'Istituto delle scuole "Fibonacci" con preghiera - si noti bene - di farlo leggere ai genitori, l'assessora afferma che la discussione è stata viziata da chi, nella discussione stessa, ha reiterato ossessivamente delle falsità facendole così diventare delle verità, al modo di Goebbels. Si, esattamente: di Goebbels.
E' bene dunque ricordare che Joseph Goebbels era il responsabile delle comunicazioni di massa di una dittatura che aveva eliminato tutti i partiti escluso quello nazional-socialista, aveva imprigionato e ucciso gran parte dei loro membri e dirigenti e aveva assunto il controllo diretto e stretto di tutti gli organi d'informazione. Questo era il sistema comunicativo del nazismo, questo era Joseph Goebbels.
A chi paragona dunque Joseph Goebbels l'assessora Chiofalo? Non - come sarebbe, sia pur solo metaforicamente, possibile - ai moderni padroni della politica e dell'informazione che sulla base della loro enorme potenza economica tengono in scacco l'opinione pubblica e cercano di soffocare il dibattito democratico. No: Goebbels è paragonato a dei cittadini e delle cittadine pisane di nessun potere, né economico, né politico, né mediatico, che hanno avuto la sola colpa di sollevare una delicata questione culturale e pedagogica con una fermezza - del tutto legittima - che in nulla è superiore o più tenace della fermezza dimostrata dalle controparti, assessora Chiofalo in testa.
Pisa 2011 come Berlino 1933, dunque? Vediamo, entriamo nel dettaglio. Come si forma, in misura prevalente, il dibattito pubblico a Pisa? Tradizionalmente e ancora prevalentemente sulla stampa quotidiana locale: "Tirreno" e "Nazione". C'è a Pisa qualche monopolio di tale informazione, qualche regista occulto che ha la capacità di orientare in modo esclusivo e ossessivo l'informazione, come parrebbe suggerire l'assessora? Sembra proprio di no. Prendiamo infatti i due quotidiani citati, dal primo febbraio al 20 marzo. Sulla questione Gamerra sono usciti esattamente 29 articoli e interventi. Come sono questi articoli e interventi? Quattro di essi sono redazionali, di semplice informazione; sei sono in favore di una ricollocazione dell'iniziativa fuori dell'orario scolastico; diciannove sono in favore dell'iniziativa così com'è stata voluta dal Comune, e di questi ultimi quattordici sono con toni piuttosto infuocati nei confronti degli interlocutori.
Questi sono i numeri. Questo è il dibattito. Un'esternazione come quella dell'assessora, che al di là di ogni altra pur cruciale considerazione di bon ton civico è anzitutto completamente fuori bersaglio dal punto di vista storico, non può che distorcere e inasprire inutilmente questo dibattito, distogliendo oltretutto dal nocciolo della questione. Così come fece - primo scivolone - dopo la manifestazione del 13 febbraio, dando dei "bugiardi" a dei pacifisti che avevano espresso le loro opinioni in un normalissimo e soprattutto legittimo volantino.
Non si può non convenire quindi con quanto hanno scritto il 25 febbraio David Regazzoni e Andrea Ferrante, dirigenti cittadini del Pd: "Non sono giustificati i toni da crociata cui stiamo assistendo. [...] Per questo auspichiamo prima di tutto che i toni della discussione rientrino di nuovo nell'ambito di un civile dibattito tra posizioni diverse ma ognuna degna di essere rispettata". Parole sante, che sottoscriviamo senza meno.

Luigi Piccioni, storico, genitore

martedì 22 marzo 2011

I luoghi della solidarietà sono altri

Riportiamo la lettera di Alessandro Baldassari pubblicata ieri su PisaNotizie

Gentile Dott.ssa Ciardelli,
ho letto con attenzione la Sua lettera e vorrei tentare di presentare pacatamente quella che ritengo essere la principale ragione di opposizione a che l'iniziativa prevista per il prossimo 27 aprile si svolga presso la Caserma "Gamerra".
Non è in questione né l'attività dell'Associazione da Lei presieduta né il suo diritto ad organizzare le proprie iniziative come e dove ritenga opportuno.
Ciò che si contesta è che una istituzione come il Comune di Pisa accetti di presentare, e di presentarlo a dei bambini piccoli, come adatto alla solidarietà un luogo come la caserma "Gamerra".
Non userò, per descrivere quest'ultima, le durissime parole utilizzate dalla madre di Emanuele Scieri, il parà lasciato a morire da solo proprio dove dovrebbe svolgersi la giornata del 27, parole che, se vuole, può leggere nel libro ""Folgore" di morte e di omertà" scritto recentemente dai genitori di Emanuele.
Utilizzerò invece poche frasi tratte dalla sentenza del Tribunale Militare di La Spezia in merito alla morte dello sfortunato giovane che la descrive come il luogo in cui "...non è inverosimile ritenere" che la morte del militare sia avvenuta per"...l' intervento di un' azione umana esterna, quale potrebbe essere, nell'ipotesi di un atto di nonnismo" .
Ognuno può restare della propria opinione, ma davanti ai bambini non facciamo pericolose confusioni; i luoghi della solidarietà sono altri: gli ospedali, le case di riposo, le mense dei poveri, le parrocchie ed anche, certamente, la Casa dei bambini di Nicola.
Se si vuole mantenere il profilo istituzionale dell'iniziativa del 27 è allora sufficiente, per sedare ogni polemica, che il Comune e l'Associazione da Lei presieduta individuino semplicemente un altro luogo dove svolgerla.
E' un piccolo atto di buona volontà che, ne sono certo, garantirà la migliore riuscita dell'iniziativa.
Insistere sulla localizzazione attuale potrebbe far pensare che l'intenzione sia invece quella di presentare a dei bambini tanto piccoli l'opzione delmilitare: se così fosse meglio dirlo chiaramente e senza infingimenti, in modo che ciascuno possa comportarsi come più ritiene opportuno.
Un augurio di buon lavoro a Lei ed alla Sua Associazione.
Alessandro Baldassari

domenica 20 marzo 2011

Dobbiamo inverare la Costituzione. Un messaggio di Lidia Menapace

Riceviamo, pubblichiamo, e ringraziamo moltissimo Lidia.

Care e cari
ho letto con scandalo la notizia, e con ammirazione la presa di posizione dei genitori: ferma democratica, razionale, e soprattutto rispettosa delle bambine e dei bambini, che non possono essere strumentalizzati a questo modo.
Vorrei prendere parte a questa importantissima lotta e perciò sottoscrivo toto corde ciò che è incluso nell'appello. Non posso del resto dimenticare che quando ero al Senato mi occupai di una fosca vicenda accaduta proprio alla caserma della Folgore a un paracadutista siciliano (Scieri) la cui morte è ancora avvolta in inquietanti "misteri".
Comunque nella formazione delle generazioni avvenire non dobbiamo mai scostarci dal dettato della nostra Costituzione che, pur rispettando ovviamente tutti i morti, ci obbliga a farci opinioni e ad esprimere giudizi critici. In particolare sull'andazzo davvero intollerabile per il quale, mentre noi sappiamo che si deve "ripudiare" la guerra, sia quella aggressiva degli altri popoli (che pure usammo durante il fascismo), sia quella che si propone come “strumento di risoluzione di controversie internazionali”, non ci curiamo che questo civilissimo e inderogabile ordine costituzionale sia inverato soprattutto con la costruzione di una cultura di pace. Una cultura che miri esplicitamente a scegliere una politica che sia coerente tra mezzi e fini.
Le persone della mia età che per percorsi di riflessione ed esperienze di vita volentieri dichiarano "Ora e sempre Resistenza" lo fanno anche per affermare che quell'importante periodo della nostra storia ci portò a riflettere sull'uso dei mezzi, e si fondò soprattutto sulla formazione di coscienze democratiche e attive, anche fino alla scelta nonviolenta (ad esempio Dossetti non usò mai personalmente armi e fu comandante partigiano e nemmeno io, che pure ottenni il brevetto di partigiana combattente col grado di sottotenente).
Di fronte a possibili involuzioni politiche e a coinvolgimenti dell'Europa nelle pericolose crisi nel Mediterraneo è anche più necessario affermare appunto il ripudio della guerra e la ricerca di forme politiche e di culture efficaci a inverare il dettato costituzionale. Anche perché le armi e il militarismo cui si ricorre nei periodi di crisi (anche tra le due guerre mondiali del resto) non possono più nascondere che, quanto più sono orrendamente distruttive, e ipocritamente dichiarate mezzi "umanitari"(!), tanto più sono inutili: è corruzione usarli nella formazione dei piccoli e dei ragazzi e ragazze.
Per questo la vicenda che denunciate deve uscire dal ristretto ambiente in cui è nata, prima che sia fatta diventare un modello da prendere a esempio.

Ciao, Lidia


Lidia Menapace è nata a Novara nel 1924. Ha partecipato alla Resistenza come staffetta partigiana, con una scelta non violenta che rispetterà in seguito e contrassegnerà la sua vita e la sua attività politica; si è poi impegnata nel movimento cattolico di base: pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto", è stata presente alle più rilevanti esperienze politiche e culturali della sinistra critica. E’ stata consigliera comunale a Roma e a Bolzano, consigliera provinciale in Sudtirolo e regionale del Lazio. Nella legislatura 2006-2008 è stata eletta Senatrice. È tra le voci più significative della cultura delle donne e dei movimenti di solidarietà e di liberazione.

Questo dibattito è un grande successo: L'assessora Chiofalo su Pisanotizie

Riportiamo un intervento di Maria Luisa Chiofalo su PisaNotizie

Non è sempre facile enucleare le argomentazioni dell'Assessora, ma su quelle che mi pare di avere individuato faccio tre osservazioni:

1) Se il Comune sponsorizza imparzialmente la Giornata della solidarietà al pari di molte altre iniziative, l'Assessora potrebbe indicarci altre iniziative per cui  lei abbia svolto personalmente  riunioni con i dirigenti delle scuole per incoraggiare l'adesione all'iniziativa stessa?

2) Purtroppo non siamo riusciti a capire quali siano i "cambiamenti ( nel programma della Giornata) che hanno recepito osservazioni fatte nel 2010 dai contrari". L'Assessora potrebbe gentilmente indicarceli?

3) Molte e molti di noi il 13 febbraio erano convinti di partecipare a una manifestazione per la difesa della dignità delle donne. Se l'Assessora ci volesse indicare dove ha letto che la manifestazione fosse  per "affermare la propria fiducia nell'Istituzione militare" gliene saremmo molto grati. 


***

I pensieri colmi di amarezza scritti di recente da Federica Ciardelli mi hanno indotto a condividere ulteriori riflessioni. Ritengo che i punti del dibattito siano le scelte educative, le funzioni di singoli e istituzioni, le modalità, forme e contenuti della comunicazione.

venerdì 18 marzo 2011

1000 firme all'appello, 10000 visite al blog

Vi informiamo che abbiamo 1000 firme ( in realtà sono 999, ma insomma, abbiamo fiducia) per l'appello e 10000 ( 10300 in realtà) visite al blog in meno di un mese. Ringraziamo tutte e tutti  quelli che sostengono la campagna "Ma in caserma no"

giovedì 17 marzo 2011

Che ci vuole? L'intervento di 42 insegnanti pisani

Per il secondo anno, l'Amministrazione Comunale propone alle scuole l'adesione alla Giornata della Solidarietà, organizzata insieme alla Nicola Ciardelli Onlus, che si svolgerà il 27 aprile, anniversario della morte di Nicola Ciardelli, presso la caserma militare Gamerra, sede del Capar, scuola di paracadutisti della Folgore.
Per il secondo anno, la scelta di collocare in un luogo militare questa bellissima iniziativa suscita in noi insegnanti molte perplessità. Sappiamo infatti, per esperienza, che i bambini vengono coinvolti dai messaggi espliciti veicolati dalle attività proposte attraverso i laboratori o le esperienze, ma sono anche estremamente permeabili alle comunicazioni che passano attraverso i luoghi, i tempi e i modi in cui tali attività vengono proposte.
Leggiamo, e non abbiamo motivo di dubitare, che le intenzioni dei promotori dell'iniziativa siano quelle di “trasformare in amore ciò che la guerra e l'odio hanno prodotto”. È uno spirito che noi condividiamo e che pratichiamo quotidianamente nelle nostre classi. Agiamo sui conflitti, insegnando i modi per superarli. Ci battiamo perché nelle nostre piccole comunità bambini e bambine si sentano inclusi, indipendentemente dal reddito, dalle condizioni sociali, dalla lingua o dalla religione delle famiglie.
Pensiamo però che lo spirito che anima la giornata cozzi irrimediabilmente con la realtà del luogo in cui si svolge. La caserma infatti rappresenta in questi anni un luogo da cui partono delle missioni militari sulle cui finalità ci sarebbe da discutere e da dibattere, missioni che mettono in forte discussione l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica.
Certo, per noi adulti è facile razionalizzare, distinguere, separare. Sappiamo bene capire che uno stesso luogo, che 364 giorni all'anno ha uno scopo, ne può avere, per una mattina, uno diverso. Nei bambini e le bambine delle nostre scuole, però, questa capacità critica è ancora tutta da formare. È un percorso lungo, che non si compie in una giornata e nemmeno in un percorso di due mesi. È la crescita consapevole. È l'educazione quotidiana.
In quella giornata, anche se non era l'intenzione dei promotori, il messaggio sarà un altro. La scuola comunicherà, anche senza dirlo, che esiste un luogo importante in cui si fa solidarietà. Questo luogo è la caserma e i suoi attori sono i militari dell'esercito.
Quest'ambiguità fortissima e inestricabile, ci impedisce, come educatori consapevoli, di partecipare con le nostre classi all'iniziativa. I nostri alunni quel giorno non ci saranno. Eppure basterebbe poco per far sì che la Giornata della Solidarietà, invece di dividere, diventasse un evento cittadino condiviso da tutti. Basterebbe abbandonare il guscio - la caserma - e spostare tutti i magnifici contenuti in un luogo di pace e di incontro, come, ad esempio, la Leopolda. Che ci vuole?


INSEGNANTI PRIMI FIRMATARI

I.C. Fucini
Claudio Bini, Monica Fontana, Gabriella Pera, Sergio Novi (Medie Centrale)

I.C. Toniolo
Sara Cozzani, Stefania Conversano, Roberta Mariotti, Adriana De Ninno, Anna Puccini, Renata Giuntoli, Alessia de Petrillo, Maria Carmela Gianfriddo (Novelli)
Giovanna Zitiello, Mina Antonioli (medie Barbaricina)

I.C: Galilei
Mara Pacini, Francesca Vichi, Carla Rizzuti, Amanda Fossi, Erles Modafferi, Cecilia Casini (infanzia Galilei)
Concetta Gallo (infanzia De André)

I.C. Gamerra
Luca Randazzo, Isabella Moretti (don Milani)
Roberto Barbieri, Annalia Manetti (Baracca)
Concetta de Pasquale (Medie Putignano)

I.C. Tongiorgi
Beatrice Bacci, Patrizia Spanu, Amalia Covassini, Anna Maria Tillieci, Irene Bartalena, Meri Vannozzi, Laura Guidotti, Elisabetta Mino, Sandra Scuto, Donatella Listi, Concetta Gentile, Ilva Macchi, Roberta Meletti, Lauretta Pitti (Collodi)

I.C. Nicola Pisano
Guia Giannessi, Lucia Vaccari, Simone Filomena (media Marina)
Cristina Fontanelli (Viviani)

mercoledì 16 marzo 2011

Intervento di Federica Ciardelli su PisaNotizie

Federica Ciardelli, presidentessa dell' Associazione Nicola Ciardelli Onlus, è intervenuta oggi su PisaNotizie , dove vi invitiamo a leggere il suo messaggio.

Se vuoi la pace prepara la pace: l'intervento di un'educatrice di scuola dell'Infanzia

Se vuoi la pace prepara la pace.

Ma come si prepara la pace? Intanto domandarsi questo vuol dire pensare alla pace come un processo, come un concetto dinamico che necessita di progetti, di costruzione, di sostegno sostanziato in parole, azioni, comportamenti, atteggiamenti e scelte.
Facile? Non mi pare perché questo mi richiama alla mente la coerenza, la tenacia, la perseveranza, la resistenza. Valori che oggi sono difficili da individuare tutti insieme. Le cose in questo mondo contemporaneo sono complicate, hanno sempre dei rovesci importanti tanto quanto il verso a diritto, sono intricate in un groviglio di fili che le lega una all’altra.

domenica 13 marzo 2011

Un ponte per... l'Iraq, Senza voli militari

L'intervento di Un ponte per... pubblicato su PisaNotizie,  e riportato qui sotto.
Firmate l'appello!


L'associazione Un ponte per... nata nel 1991 per operare contro gli effetti di guerre cosiddette "umanitarie" sulla popolazione civile in Iraq ed altrove, partecipa a Pisa dall'anno scorso a due importanti iniziative della società civile locale: la campagna contro l'Hub aeroportuale militare, e quella contro lo svolgimento della Giornata della Solidarietà nella caserma Gamerra. Rivendichiamo con forza il nostro sostegno a queste istanze e, rifiutiamo qualsiasi accusa di "mistificazione" di coloro che difendono il progetto dell'hub militare per finalità umanitarie, e coloro che ritengono edificante portare bambini in una caserma in orario scolastico. Molti nel mondo militare e istituzionale si augurano sinceramente che i militari italiani possano occuparsi solo di interventi umanitari ma la realtà è ben diversa.

mercoledì 9 marzo 2011

Perchè i miei figli non torneranno in caserma

Sono la mamma di due bambini che frequentano una scuola materna e una scuola primaria di Pisa.
Lo scorso anno i miei bambini sono stati portati alla "giornata della solidarietà" alla caserma Gamerra.
Vorrei raccontare come sono arrivata alla decisione di non far partecipare i miei figli quest'anno, di non farli andare in caserma.

giovedì 3 marzo 2011

Il parere di un’insegnante di Scuola Primaria.

«Le parole cambiano senso? Non certo fatalmente. Cambiano secondo il senso di cui le si penetra. Occorre verificare chi cerca (o chi ha cercato) cambiare, quando, come, perché, per chi. E occorre verificare se sappiamo di che parliamo» (Danilo Dolci)


Gli obiettivi formativi della Scuola Primaria, secondo le Indicazioni Ministeriali Nazionali, sono mirati alla formazione di uomini di sano senso critico e capaci di realizzare scelte responsabili. Si sottolinea l’importanza di promuovere una cittadinanza attiva, “un’educazione concreta al prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente secondo forme di cooperazione e solidarietà per una costruzione del senso della legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità che riconoscano i valori fondanti sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana”.
E nella Costituzione è scritto: “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (articolo 11).

Legittimo ricordare, ma non in caserma : la posizione dell'Italia dei valori

L'intervento è stato pubblicato in origine qui

Pisa ha un legame storico con le missioni italiane in aree dilaniate dalla guerra e con i momenti drammatici che le hanno segnate. Dall'eccidio di Kindu, il prossimo novembre saranno passati cinquanta anni. Missioni storicamente e tecnicamente differenti, che danno la misura dell'importanza per la città di un dibattito sereno che  non riduca un confronto complesso a uno scambio di accuse.

Fabrizio Sebastiani sull'intervento di Michele Passarelli

Gentile Consigliere Passarelli Lio,

Ho letto il Suo intervento di stamane su PISAnotizie.it.

Sono anch’io un genitore, sono stato anch’io obiettore di coscienza, prima di Lei.

La parola “violenza” ricorre ben 7 volte nel Suo intervento, sempre accostata alla parte con cui Lei sta polemizzando. Mi scusi la franchezza, ma i toni del Suo articolo ricordano quelli del Partito dell’Amore, per il quale ogni atteggiamento di dissenso dalle proprie posizioni è Odio, e per cui l’unica forma di nonviolenza è l’adesione incondizionata. Sì, perché da parte delle associazioni che si sono pronunciate contro le modalità con cui la Giornata della Solidarietà si dovrebbe svolgere si fatica a riconoscere un solo atto che possa essere accostato al concetto di violenza: è forse violenza l’aver diffuso un volantino in cui ci si dichiara contrari alle modalità di questa iniziativa? è forse violenza l’aver preso posizione e aver avviato un dibattito, sui giornali e sui blog, contro tali modalità? è forse violenza l’aver cercato il confronto con l’amministrazione comunale? La mia esperienza di obiezione di coscienza, e di cittadino di uno stato democratico, mi insegna di no.

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lunedì 28 febbraio 2011

Entrare in una caserma un giorno solo non è un'invasione pacifica: lettera di una mamma a Michele Passarelli Lio

Gentile Consiglier Passarelli

sono una dei genitori che obiettano alla partecipazione delle scuole alla "giornata di solidarietà" in caserma.
La ringrazio per il suo contributo alla discussione (articolo su Pisanotizie di oggi) che riapre un dialogo sul merito dell'iniziativa dopo il comunicato del Suo partito, che invece considero una chiusura al dialogo.

Vorrei quindi contribuire alla comprensione del perche' molti genitori e associazioni dissentono dal portare i bambini in caserma, spiegando quali sono i miei "perche'".

Intervento di Michele Passarelli Lio su PisaNotizie

Su PisaNotizie un intervento di Michele Passarelli Lio, consigliere PD del Comune di Pisa  a proposito della "Giornata della Solidarietà". Facciamo notare che il signor Passarelli Lio ci accusa per almeno sei volte di "atti di violenza" tutti in riferimento alla diffusione delle nostre opinioni sulla giornata delle scuole alla Gamerra.

In città c'è una pluralità di visioni: lettera di una mamma a Ragazzoni e Ferrante

Gentili Signor Ferrante e Sig. Ragazzoni,
Sono una mamma di due bambine che frequentano la scuola primaria e ho seguito la vicenda sul dissenso alla "giornata della solidarieta'".
Vi scrivo in risposta al comunicato pubblicato sul vostro sito internet sulla vicenda.
Ho letto anche le lettere pubblicate sul blog "nocaserma" ( http://nocaserma.blogspot.com/ ) compreso il volantino distribuito il 13 febbraio alla manifestazione delle donne.
Credo, da lettrice e osservatrice equidistante, che le argomentazioni portate come critica all'iniziativa in caserma siano state espresse in modo del tutto civile e corretto, e non capisco perche' si debba parlare di "modi da crociata" o di "creare un clima di scontro e di aggressione" che semplicemente non c'e'.

domenica 27 febbraio 2011

Bambini...Folgorati !

Chi, come me, vive da sempre a Napoli e ne condivide le macroscopiche contraddizioni socio-economiche, culturali e politiche, è ormai talmente abituato a sentirne di tutti i colori che difficilmente riesce a meravigliarsi per una notizia. Tuttavia, apprendere che il Comune di Pisa da due anni organizza la c.d. “giornata della solidarietà”, portando le scolaresche in caserma, tra i parà della Folgore, mi ha lasciato piuttosto colpito e, diciamolo, scandalizzato.

Laura Tussi: chiediamo al Comune di Pisa di non portare i bambini delle scuole in caserma

Il rapporto inversamente proporzionale tra incremento delle spese militari e impoverimento della scuola e dell'istruzione è evidente e netto.
Sarebbe davvero necessario, in un contesto di disarmo generalizzato, convertire le caserme in luoghi di cultura, in ambiti di dialogo interculturale, interreligioso e di educazione alla pace e alla gestione dei conflitti.

Se vuoi la Pace prepara la Pace

Ringraziamo Raffello Saffioti, che ci ha mandato un lungo e interessante scritto. Riportiamo qui l'indice, e diamo un link per scaricare l'intero documento

Una lettera dalla comunità quacchera

Gent.ma Assessora Chiofalo


Le scriviamo a seguito della notizia appresa dal Centro Gandhi di un’iniziativa del Suo Assessorato circa la presenza dei bambini delle scuole pisane in caserma, per fini educativi sotto il motto della
“giornata della solidarietà”.

Immagino che conosca, sia pur a grandi linee, la storia nonviolenta dei quaccheri; uno dei suoi rappresentanti storici più significativi, che consolidò il Movimento in tutto il mondo, osò pronunciare a Re Carlo II d’Inghilterra una frase divenuta celebre: riesce forse anche a immaginare come questo reato di opinione dell’epoca sia costato purtroppo la vita oltre che il carcere a un numero impressionate di vittime di Stato. Anzi dello Stato anglicano. Siamo in effetti nati teologicamente proprio dentro le galere, nella sofferenza della distretta, e non nei salotti della buona borghesia. O fra gli agi del potere politico ed economico.

venerdì 25 febbraio 2011

Il dissenso non è violenza: le associazioni rispondono al PD

Troviamo molto preoccupante la nota del PD in merito alla “Giornata della Solidarietà.”

Come associazioni pacifiste e singoli cittadini abbiamo espresso forti dubbi sull’opportunità della giornata così come è attualmente organizzata, abbiamo argomentato il nostro dissenso, e abbiamo proposto delle possibili soluzioni alternative (spostare la giornata in orario extrascolastico, oppure non associarla a una commemorazione che si svolge in caserma). Per fare questo abbiamo utilizzato alcuni metodi classici dell'attività politica nonviolenta: abbiamo scritto e diffuso volantini, abbiamo inviato lettere aperte, abbiamo raccolto firme e adesioni. Abbiamo anche chiesto la continuazione del confronto diretto con l'amministrazione comunale e le scuole, richiesta che in ogni caso, e al di là di ogni equivoco, rinnoviamo.

Il PD nella sua nota parla di posizioni violente concludendo che è “difficile entrare nel merito della discussione se prima non si riporta la questione nelle modalità di confronto democratiche e civili”.
Noi abbiamo sempre espresso le nostre obiezioni in modo civile, come si può vedere dagli interventi sulla stampa e su internet. Tutte e tutti possono prendere direttamente visione di quanto scritto dalle associazioni o da singole persone sul blog www.nocaserma.blogspot.com dove sono riportati in successione e integralmente tutti gli interventi (dagli argomenti più o meno condivisibili) nel merito della questione.
E' chiaro però che se il semplice dissenso dall’iniziativa viene percepito come violento, come sembrerebbe evincersi da molte dichiarazioni dell’amministrazione e della maggioranza comunale, viene meno qualsiasi spazio di discussione democratica.
Noi riteniamo che affrontare un confronto in modo serio, accogliendo i punti di vista di associazioni che lavorano da decenni su queste tematiche, possa essere motivo di crescita comune e non certo la base della creazione di "un clima di aggressione".

Auspichiamo quindi che l’amministrazione e il PD pisano tornino a confrontarsi nel merito delle proposte presentate dalle associazioni pacifiste, che sono le prime a stigmatizzare toni da crociata, da qualunque parte arrivino.

Gruppo Franz Jaegerstatter
Centro Gandhi
Fratelli dell'Uomo-Pisa
Casa della Donna
ArciRagazzi-Pisa
Un ponte per..-Pisa
Pax Christi
Rete Radiè Resch


Serena Pezzini
Maria Rosaria Lacatena
Laura Aronica
Silvia Giamberini
Lucio Bontempelli
Tania Masi
Alessandro Levantesi
Francesca Modugno
Elena Talotta
Mauro Pezzini
Fabrizio Sebastiani
Marta Galluzzo
Luigi Piccioni
Tiziana Noce

giovedì 24 febbraio 2011

PD Pisa: preoccupante clima aggressione

Di seguito un intervento di  David Ragazzoni (Responsabile comunale Scuola e Cultura Pd) e Andrea Ferrante (Segretario comunale Pd), pubblicato qui  e di cui si parla anche su PisaNotizie.

Non si può evitare di chiedersi (e magari chiedere) ai due esponenenti PD dove abbiano scorto l'aggressione in una qualunque delle lettere o volantini che sono stati pubblicati su questo blog e che sono il modo con cui i diversi soggetti hanno interloquito con l'amministrazione comunale. A meno che non si trovi aggressivo il mero dissenso.

Sulla giornata della solidarietà

Preoccupa molto il clima di scontro e aggressione che si è creato in questi giorni sulla questione della Giornata della Solidarietà, nata in memoria del maggiore Nicola Ciardelli morto nella strage di Nassiriya.
L'idea di fondo del Comune, dell'Associazione Nicola Ciardelli Onlus, delle scuole coinvolte, sicuramente ambiziosa e difficile, è di trasformare quella morte in un progetto di vita, il progetto "Casa dei bambini di Nicola", ovvero una casa colonica sulle colline di Firenze per accogliere bambini di paesi esteri bisognosi di cure mediche urgenti.

mercoledì 23 febbraio 2011

Libertà è non partecipazione?

Caserma Gamerra, "Giornata della Solidarietà", 27 aprile 2010
Nel suo “Il punto” su Pisainforma (organo stampa del Comune) Giorgio Piccioni , dopo averci debitamente informato che un giornalista veramente indipendente fa solo inquadrature fotografiche centrate e non da destra o sinistra, ci prega sulla questione caserme di badare alla “sostanza”. E per lui la sostanza è: “L'operazione 'caserme aperte' resta una questione importantissima , da difendere e da ampliare. Il fatto che in Caserma possono entrare tutti, dai bambini agli anziani, è garanzia democratica fondamentale." (http://www.pisainformaflash.it/notizie/dettaglio.html?nId=6553)
A parte che dovrebbero decidere definitivamente quali sono gli scopi dell'iniziativa (solidarietà, democrazia, educazione civica e scientifica, festa, c'è qualcos'altro?) il signor Piccioni coglie finalmente il punto, se non il modo verbale: il fatto che in Caserma possano entrare tutti sarebbe quindi garanzia democratica.

Lettera di un genitore

Da PisaNotizie: (http://www.pisanotizie.it/news/lettori_20110222_181298381838.html)


Sono genitore di una bambina che frequenta la scuola dell'infanzia comunale "Agazzi". L'anno scorso la scuola, che inizialmente non aveva aderito alla giornata del 27 aprile in caserma, fu sollecitata ad aderire dal comune. L'adesione fu fatta quindi in fretta, e fino all'ultimo i genitori non ne seppero nulla. Quando la cosa emerse sollecitammo una riunione con le maestre e l'assessore Chiofalo, a cui partecipò anche la signora Ciardelli. La ricordo come una discussione serena, in cui portammo avanti il nostro dissenso nel pieno rispetto di opinioni diverse dalle nostre.

Contro la gita alla Gamerra una Giornata della solidarietà




Martedì 22 Febbraio 2011 12:24

La gita alla Gamerra lacera e divide Pisa
Costruiamo una Giornata della solidarietà nelle Scuole

gamerra visita scuole

La Costituzione Italiana, quella carta fondamentale che regola la nostra società e che è oggetto di reiterati tentativi di svilimento, all’Articolo 11 afferma che “l’Italia ripudia la guerra”. Non usa termini blandi o ambigui, come spesso accade nelle pieghe delle leggi, ma afferma il ripudio della guerra. Il concetto di “pace” i padri costituenti lo hanno affermato lì, come lì hanno affermato il concetto di uguaglianza e di uguaglianza di fronte alla legge, il concetto di lavoro, il concetto di democrazia, il concetto di legalità: alle volontà delle istituzioni democratiche la loro praticabilità e la loro attuazione.