venerdì 8 aprile 2011

Le caserme non costano poco: Giovanni Mandorino risponde a Paolo Chianese

La lettera di Paolo Chianese a proposito della "Giornata della Solidarieta`"  ci da la possibilita` di soffermarci su alcuni dati importanti e su un modo di ragionare che, fino ad oggi abbiamo (colpevolmente) trascurato.
Scrive dunque il capitano Chianese: "Si parla ancora di spostare la manifestazione in altro luogo, forse ignorando  quali spazi, energie e risorse si impegnino nella sua realizzazione. Nel dubbio mi sono informato e i numeri sono questi:
 oltre un ettaro(10.000 mq) di spazio, sicuro, protetto, privo di automobili e traffico, una palestra grandissima, una decina di aule attrezzate con videoproiettori e lavagne, una mensa che con circa 500 posti a sedere e innumerevoli militari, ragazzi e ragazze in uniforme, a totale disposizione. Quale altra realtà, struttura o ente potrebbe mettere a disposizione, GRATUITAMENTE, risorse simili coinvolgendo più di 1400 scolari? Chi propone lo spostamento ha mai affittato una saletta per fare una festa di compleanno ai figli? Sappiamo di cosa stiamo parlando? Si ha una vaga idea dei costi che dovrebbero essere affrontati? Chi si offrirebbe per far fronte alle spese, superare le difficoltà e ri-organizzare il tutto?"
Ci auguriamo che non si tratti di domande retoriche e che si sia interessati ad una risposta in merito, per quel che puo` rispondere chi ha, al piu`, esperienza di organizzazione di un compleanno tra pochi amici.
Dobbiamo partire da un avverbio, "GRATUITAMENTE", in maiuscolo nell'originale. E chiederci, "gratuitamente" per chi? Come il capitano Chianese, essendo uomo di esperienza, non puo` certamente ignorare, in Economia, come nella Fisica, "nulla si crea e nulla si distrugge". Per cui "gratuitamente" (per l'Associazione Nicola Ciardelli Onlus e per l'amministrazione comunale) significa "a carico" di ciascun cittadino (e contribuente) della Repubblica (anche i contrari all'iniziativa, anche gli obiettori di coscienza, anche gli eventuali parenti di vittime afgane delle "forze della coalizione" che lavorino in Italia) che, con le sue tasse, contribuisce a permettere che tutto il "ben di dio" descritto sopra sia disponibile in una Caserma, ma non in una Scuola o in un Centro Sociale.
Sono certo che se gli stessi fondi (ripeto, rivenienti dalle nostre tasse), che permettono alle FFAA di "mettere a disposizione GRATUITAMENTE, risorse simili", fossero utilizzati per la Scuola o per Centri Sociali aperti alla cittadinanza, tutti i bambini avrebbero esperienze educative enormemente piu` ricche non solo in una giornata ma per tutto l'anno scolastico.
Scrive ancora Chianese:"Qualcuno sul serio può permettersi di offrire alternative praticabili, di fatto, subito e con certezza?
O ci si aggrappa, nel volersi opporre a tutti i costi all’iniziativa, in stereotipi ormai logori?"
Siamo in pieno paradosso argomentativo: dopo la sottrazione (letterale) di importanti risorse economiche alla scuola ed alla societa` civile tutta, in favore dell'apparato militare, si elogia quest'ultimo come l'unico in grado di fornire certi servizi o sopportare certi costi?
Ma, e qui siamo al punto, l'allocazione (primaria) delle risorse del bilancio nazionale/comunale e` compito importante della rappresentanza politica ed amministrativa (ossia, tra gli altri, dell'Amministrazione Comunale) ed e` quindi a quest'ultima che va chiesto conto del deserto a cui sono stati ridotti i servizi per la cittadinanza e, in futuro, di allocare diversamente le risorse raccolte tramite le tasse.
Ma passiamo oltre: "In generale poi, è così difficile pensare ai militari come normali cittadini, padri di famiglia, come era appunto Nicola Ciardelli? E’ possibile che l’indossare una uniforme possa  far mutare l’approccio, il giudizio e la considerazione che si avrebbero verso quella stessa persona se non fosse così vestita? NO assolutamente; uno dei principi cardine del Diritto Internazionale Umanitario è proprio questo: dentro l’uniforme c’è un uomo e senza uniforme siamo tutti uguali."
Non capisco a cosa faccia riferimento, qui, il capitano Chianese: chi avrebbe espresso giudizi negativi nei confronti delle persone che vestono la divisa, in quanto persone?
E` legittimo (nel Diritto Internazionale Umanitario) criticare/opporsi alla sottrazione di risorse alla vita civile, per sviluppare il riarmo e propagandare le strutture militari nei confronti di persone ancora giovani e dotate di una ridotta capacita` di analisi critica, come puo` essere un bambino di 3 o 4 anni?
Se e` vero, come e` vero, che "dentro l’uniforme c’è un uomo e senza uniforme siamo tutti uguali" invitiamo i militari, per quel giorno, a spogliarsi della divisa, a lasciare le armi, a diventare "uguali a tutti" gli altri uomini (e donne!), ed a partecipare ad una "Giornata della Solidarieta`" in cui si festeggi una nuova, futura, societa` che possa spendere nella scuola, nella ricerca e nella sanita` quello che e` oggi sottratto dalla spesa militare!

2 commenti:

  1. Vorrei cercar di capire perchè il Sig. Mandorino mi "contesta" cose che non ho detto; ad esempio:
    1. la Caserma Gamerra ho detto che è a disposizione GRATUITAMENTE per la Giornata della Solidarietà, NON ho detto che essa, così come tutte le altre strutture pubbliche NON costi alcunchè alla società e cioè a tutti noi. Che il 27 sarà a disposizione GRATUITAMENTE dei partecipanti è un dato incontrovertibile, senza stare ad andare troppo lontano...
    2.Uomini in divisa: cosa dà "fastidio" a taluni, che l'evento si svolga tra "quelle" mura o perchè "quelle" mura sono "abitate" da uomini in uniforme e cioè sono una caserma?
    Non giochiamo alle tre carte, il problema, per chi se lo vuol porre, è che quelle mura rappresentano la Folgore, sono la Folgore e questo dà fastidio, a prescindere e comunque.
    Son certo che se "quelle" mura fossero "civili" non si alzerebbe tanto polverone, invece si storcono i nasi, si fanno i distinguo, nascono i dubbi,si chiede di spogliarsi della divisa...lo chiederebbe se la Gamerra fosse dei Vigili del Fuoco?
    Non credo, di qui la trama del suo pensiero, mi permetta, emerge con chiarezza nel suo negare anche il solo tentativo di voler capire o provare a vedere di cosa son fatti quegli "strani uomini" col basco amaranto......
    Lei basa il suo pensiero su pregiudizi ma questi NON pososno essere la base per un ragionamento sereno e oggettivo...

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  2. E' una delle prime cose cha abbiamo detto: troviamo inopportuno ( per una serie di ragioni pedagogiche ed educative abbondantemente illustrate) che l'evento si svolga in una caserma operativa, e cioè un luogo dedicato all'addestramento alle armi. Il fatto che in una caserma si insegni fondamentalmente come usare le armi, come prepararsi al combattimento etc etc non è un pregiudizio, ma un fatto.

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