martedì 5 aprile 2011

Le caserme non sono luoghi di pace e di cultura


Da alcune settimane si è scatenata una polemica in città sulla visita in caserma di molte classi delle scuole pisane. Noi crediamo inutile e sbagliata questa visita e non vogliamo giocare con le parole limitandoci ad un solo giudizio di inopportunità

Negli ultimi mesi assistiamo alla militarizzazione di ogni evento promosso dalla Amministrazione Comunale, per esempio si parla di Garibaldi con le associazioni di reduci e combattenti ( e perchè non con uno storico??), nel capodanno Pisano invece di percorsi storico\didattici si fanno venire i paracadutisti. Da anni il termine guerra viene bandito dai telegiornali e dalla stampa, le guerre sono chiamate missioni umanitarie, poco importa che queste missioni di umano non abbiano nulla perchè uccidono civili e distruggano case, contaminino teritori e falde acquifere. 
 Per un militare che muore  per le conseguenze di uranio impoverito (quante menzogne hanno raccontato i vertici militari ai loro soldati!!) ci sono centinaia di civili che subiscono la stessa sorte nel silenzio (vergognoso e ipocrita) dei media, vittime a decenni di distanza per la contaminazione delle terre e dei corsi d'acqua  
Noi non vogliamo che l'Amministrazione Comunale si ricordi delle gite scolastiche (quante ne hanno annullate negli ultimi due anni per mancanza di soldi con i quali pagare gli straordinari) solo per portare i bambini in caserma, specie in un momento in cui i militari sono impegnati in missioni di guerra 
 La caserma dalla assessora comunale prof.ssa Chiofalo sono considerate a torto un luogo di pace, ma nelle caserme ci si addetra alla guerra e non certo all'assistenza agli anziani. Far passare un messaggio falso sull'utilizzo delle caserme è funzionale a creare consenso alla stessa costruzione dell'Hub militare che trasformerà Pisa in una zona nevralgica per le missioni di guerra
Non vogliamo demonizzare i militari  ma pretendiamo che non si faccia propaganda e non si lancino messaggi sulla pelle di bambini per i quali una visita ad un museo o a un campo profughi sarebbe assai più istruttiva. Ma per una giornata al museo forse l'assessore Chiofalo non troverebbe i fondi necessari , una ragione in più per prendere posizione. Non in caserma ma al museo

Cobas Pubblico Impiego

Nessun commento:

Posta un commento