martedì 22 marzo 2011

I luoghi della solidarietà sono altri

Riportiamo la lettera di Alessandro Baldassari pubblicata ieri su PisaNotizie

Gentile Dott.ssa Ciardelli,
ho letto con attenzione la Sua lettera e vorrei tentare di presentare pacatamente quella che ritengo essere la principale ragione di opposizione a che l'iniziativa prevista per il prossimo 27 aprile si svolga presso la Caserma "Gamerra".
Non è in questione né l'attività dell'Associazione da Lei presieduta né il suo diritto ad organizzare le proprie iniziative come e dove ritenga opportuno.
Ciò che si contesta è che una istituzione come il Comune di Pisa accetti di presentare, e di presentarlo a dei bambini piccoli, come adatto alla solidarietà un luogo come la caserma "Gamerra".
Non userò, per descrivere quest'ultima, le durissime parole utilizzate dalla madre di Emanuele Scieri, il parà lasciato a morire da solo proprio dove dovrebbe svolgersi la giornata del 27, parole che, se vuole, può leggere nel libro ""Folgore" di morte e di omertà" scritto recentemente dai genitori di Emanuele.
Utilizzerò invece poche frasi tratte dalla sentenza del Tribunale Militare di La Spezia in merito alla morte dello sfortunato giovane che la descrive come il luogo in cui "...non è inverosimile ritenere" che la morte del militare sia avvenuta per"...l' intervento di un' azione umana esterna, quale potrebbe essere, nell'ipotesi di un atto di nonnismo" .
Ognuno può restare della propria opinione, ma davanti ai bambini non facciamo pericolose confusioni; i luoghi della solidarietà sono altri: gli ospedali, le case di riposo, le mense dei poveri, le parrocchie ed anche, certamente, la Casa dei bambini di Nicola.
Se si vuole mantenere il profilo istituzionale dell'iniziativa del 27 è allora sufficiente, per sedare ogni polemica, che il Comune e l'Associazione da Lei presieduta individuino semplicemente un altro luogo dove svolgerla.
E' un piccolo atto di buona volontà che, ne sono certo, garantirà la migliore riuscita dell'iniziativa.
Insistere sulla localizzazione attuale potrebbe far pensare che l'intenzione sia invece quella di presentare a dei bambini tanto piccoli l'opzione delmilitare: se così fosse meglio dirlo chiaramente e senza infingimenti, in modo che ciascuno possa comportarsi come più ritiene opportuno.
Un augurio di buon lavoro a Lei ed alla Sua Associazione.
Alessandro Baldassari

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