domenica 27 febbraio 2011

Una lettera dalla comunità quacchera

Gent.ma Assessora Chiofalo


Le scriviamo a seguito della notizia appresa dal Centro Gandhi di un’iniziativa del Suo Assessorato circa la presenza dei bambini delle scuole pisane in caserma, per fini educativi sotto il motto della
“giornata della solidarietà”.

Immagino che conosca, sia pur a grandi linee, la storia nonviolenta dei quaccheri; uno dei suoi rappresentanti storici più significativi, che consolidò il Movimento in tutto il mondo, osò pronunciare a Re Carlo II d’Inghilterra una frase divenuta celebre: riesce forse anche a immaginare come questo reato di opinione dell’epoca sia costato purtroppo la vita oltre che il carcere a un numero impressionate di vittime di Stato. Anzi dello Stato anglicano. Siamo in effetti nati teologicamente proprio dentro le galere, nella sofferenza della distretta, e non nei salotti della buona borghesia. O fra gli agi del potere politico ed economico.

**“Neghiamo assolutamente tutte le guerre e dispute e lotte con armi esterne, per qualunque fine e sotto qualsiasi pretesto e questa è la nostra testimonianza al mondo intiero.” Dichiarazione dei quaccheri al re Carlo II, 1660. **

**“Un buon fine non può santificare mezzi malvagi; né dobbiamo compiere il male nella nostra vita, anche se ne potrebbero venire qualcosa di buono” William Penn, 1693.**

Cerchiamo umilmente le sinergie dei cristiani ma non solo di essi su questo argomento di fondamentale importanza. Riusciamo a confrontarci serenamente e costruttivamente con qualsiasi persona di ogni Fede vivente per elaborare insieme un’esperienza concreta di condivisione di una bandiera, che deve essere di tutti. Non può essere solo la nostra.

E’ – in altri termini - il nostro spezzare il pane spirituale con tutti e l’offrire a chi ha sete di pace e giustizia di che dissetarsi. Senza rinvii ad altri mondi possibili, a salti mortali per chi fede ad esempio non ha. Partendo dal presupposto che il Regno inizia già qui, in questa vita terrena.

Penso che la mia presenza all’interno dei partiti di sinistra abbia essenzialmente questo scopo: offrire un’occasione di riflessione sulle metodologie applicate dai responsabili locali e nazionali per far passare dei messaggi importanti come ad esempio quello della Solidarietà. Ma un conto è aderire ad un partito e patteggiare per esso, nelle modalità del civile confronto democratico lasciando spazio anche al dissenso, un conto è far passare dei messaggi di pace attraverso l’uso delle armi o comunque un uso strumentale delle stesse. Definire qualunquista una presa di distanza in materia di nonviolenza - per soli fini elettorali – dimostra a mio modesto avviso una ristrettezza di pensiero e un’incapacità ad essere uomini responsabili nella complessità del mondo moderno. Di strade facili da percorrere non ce ne sono e non si puo’ delegare alla sacrestia il compito delle decisioni autonome della Politica.

Ai bambini abbiamo comunque tutti il compito di annunciare la buona novella del Maestro: cosi come hanno fatto molti pensatori, come Lev Tolstoj, Martin Luther King, Leonhard Ragaz e il grande^Mahatma Gandhi.
Amare il nostro nemico.  So perfettamente quanto costi questa posizione ma è quella che fa la differenza, che aggiunge il sale alla Terra e la luce al Mondo. Non puo’ delegare agli altri perché la scintilla divina vive anche nel suo cuore. Basta ascoltarla. E porre rimedio a valutazioni spirituali frettolose.

Abbiamo a cuore il futuro dei bimbi della più bella città toscana. Saranno loro i nostri ambasciatori nel futuro. Hanno come simbolo cittadino una torre storta, che non vuole osare sfidare il Cielo ma sa porsi con giudizio fra cielo e terra, oltre la vanità umana.

Un caro saluto nonviolento e aspetto Sue notizie


Maurizio Benazzi

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