“Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale”. Continua ad essere chiamato così il 4 novembre, cent’anni dopo la fine del primo terribile conflitto mondiale del secolo breve. Celebrata dai cappellani militari nelle piazze di tutta Italia, caserme e unità navali aperte alla visita di civili, giovani e studenti, donne e uomini armati nel nome della difesa del suolo patrio, dell’onore, di libertà sempre più effimere e intangibili. Eppure mai come quest’anno ci sarebbe tanto bisogno di riflettere sui soffocanti e deleteri processi di militarizzazione della società, dell’economia, della vita di milioni di italiani. Siamo in guerra, una guerra fatta di morti invisibili, in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Libia, Somalia, Africa centrale, Filippine, Kurdistan, Yemen e chissà ancora in quanti posti ancora. Una guerra che nelle periferie delle megalopoli è fatta di disperazione, abbandono, emarginazione, morte per fame e malattie. Una guerra alle risorse del pianeta, ai beni comuni, alle migrazioni, all’ambiente. Guerre che vedono l’Italia protagonista, complice, responsabile, vittima.
Da due anni il Comune di Pisa organizza per le scuole pisane una "Giornata della Solidarietà" che in realtà è una "Giornata in Caserma", dato che le attività si svolgono all'interno del Capar, centro di addestramento paracadutisti e sede della Brigata Paracadutisti Folgore. Questo è un blog di coordinamento per chi si oppone alla partecipazione delle scuole a questa iniziativa.
venerdì 4 novembre 2011
Forze Armate: Non c'è nulla da festeggiare!
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